Mia madre è un fiume: i Premi del 2011

Mia madre è un fiume: i Premi del 2011

01/02/12

Silvia Marfisi: Il racconto che cura

(www.aracneeditrice.it)
La narrazione autobiografica come terapia possibile nella malattia di Alzheimer 

(tratto da "Psicologia clinica e psicoterapia 17 - Collana diretta da Rosario Di Sauro)

L’intera attività terapeutica è in fondo questa
sorta di esercizio immaginativo, che
recupera la tradizione orale del narrare
storie; la terapia ridà storia alla vita.
James HILLMAN
“Le storie che curano”

 pp.17/18

(... ) C’è un romanzo di recente uscita (Mia madre è
un fiume, Elliot, Roma 2010), dell’esordiente Donatella Di
Pietrantonio, la cui narrazione in seconda persona mette
mirabilmente in luce l’atto di ricucire, nella malattia di
Alzheimer, l’orditura di una tela squarciata. La narratrice
si rivolge alla madre malata come a un’interlocutrice a cui
bisogna ricordare, attraverso le piccole cose quotidiane,
chi è stata, chi è e come si muove il mondo attorno a lei:
“Oggi facciamo un lavoro insieme. Niente di difficile, non
ti agitare. Lo so che ti piace di più quando ti racconto,
ma in camera tua c’è un pò di confusione nei tiretti del
comò, ci conviene sistemarli (. . . ) Prepariamo il pranzo,
ho comprato i taiaticci. Lo sai che non sono capace, li ho
presi al negozio di pasta all’uovo. Chiacchierando sgusciamo
le fave che papà ha raccolto stamattina. Belle fresche,
già dopo un giorno perdono il sapore (. . . ) Attenta qui
mettiamo le bucce e là i chicchi, in quel piatto. Soffriggo
nell’olio una cipolla novella tagliata sottile e aggiungo i
legumi. . . ” (pp. 53, 167). Ecco questo dialogo costante dà
proprio l’idea di rappezzare, rimettere insieme i deboli fili
che seppur flebilmente tentano di ristabilire nella mente
slabbrata del malato di Alzheimer, legami significanti e
connessioni affettive. (...)

1 commento:

Nel nome della madre: articolo del Corriere della Sera