Mia madre è un fiume: i Premi del 2011

Mia madre è un fiume: i Premi del 2011

21/11/11

Oates e Didion, Tonon e Di Pietrantonio: la declinazione di un nuovo lessico famigliare

 Corriere della Sera » Il Club de La Lettura »

Nel nome della madre

Amore o conflitti: un rapporto fecondo narrato (soprattutto) dalle figlie

La figura della madre oggi è al centro di molti dibattiti culturali. La filosofa Elizabeth Badinter ha ripercorso nel suo ultimo libro mezzo secolo di emancipazione femminile per individuare, nella società contemporanea, una retorica della maternità che intrappola le donne; il film Quando la notte di Cristina Comencini, è stato vietato ai minori di 14 anni perché il rifiuto e la violenza di una madre sul figlio, al centro del racconto, è considerato un fatto troppo innaturale e perturbante. Eppure basterebbe la letteratura a ricordarci che la madre perfetta non esiste. Quel gorgo di desiderio, amore incondizionato, mancanza, frustrazione che trascina con sé molti rapporti madre-figlio (soprattutto madre-figlia) ha nutrito e continua a nutrire la poetica dei narratori, a cominciare da Simone de Beauvoir che scriveva: «Non ci sono madri snaturate perché l’amore materno non ha nulla di naturale». (...)

La domanda di Moresco investe non solo l’ambito letterario, dove, peraltro, è evidente che è sopratutto il secondo modello — la madre folle, insufficiente, anaffettiva — quello più fecondo e più praticato. Sono perlopiù storie raccontate dalle figlie come quella di Donatella Di Pietrantonio che lo scorso anno ha esordito nella narrativa con il racconto (Mia madre è un fiume) di un rapporto madre-figlia aspro come il paesaggio d’Abruzzo in cui è ambientato. (...)


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Nel nome della madre: articolo del Corriere della Sera